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I vari metodi di contraccezione

Il timore delle gravidanze non desiderate è molto diffuso e, come tutte le preoccupazioni, può essere un ostacolo all'orgasmo e alla risposta sessuale femminile. Qui descriveremo i vari metodi di contraccezione e li metteremo a confronto con lo scopo facilitare la scelta e ridurre queste preoccupazioni.

  • Conoscere tutti i metodi di contraccezione.
  • Scegliere il miglior metodo non è sempre così ovvio.
  • Metodi di contraccezione esistenti

    I metodi di contraccezione sono una parte importante della sessualità. La gravidanza, quando non è desiderata, rappresenta una preoccupazione importante per la maggior parte delle donne, che può essere così forte da condizionare il piacere e la risposta sessuale. Per questa ragione è importante conoscere l'argomento come si deve. Oggi esistono ancora molti dubbi, false credenze e abusi riguardo a questi metodi. Quindi vale definitivamente la pena di gettare un pò di luce sui vari metodi, sui loro pericoli, la loro sicurezza, i loro vantaggi, ma soprattutto il loro impatto sulla sessualità femminile, e, talvolta anche maschile.

    Anzitutto c'è da dire che nessun metodo è ideale. Fin dai tempi in cui si è saputo che qualsiasi rapporto sessuale completo può avere come conseguenza una gravidanza non si è mai cessato di ricercare un metodo ideale. Nessuno di questi può racchiudere allo stesso tempo i requisiti di essere a buon mercato, facile da usare, innocuo, necessario e completamente sicuro. Tuttavia esistono metodi più sicuri di altri, oppure preferibili a seconda della situazione, della persona e di quel che si vuole.

    Alcuni di questi metodi richiedono l'intervento del medico, che bene inteso, deve decidere sempre in funzione delle reali necessità dei pazienti e deve consigliare sempre basandosi su fatti scientifici, mai sulle basi di opinioni personali. In questi aspetti giocano sempre diversi fattori che il medico non è sempre in grado di analizzare in modo ottimale, va detto che la decisione finale spetta sempre alla persona interessata dopo che il medico ha esposto in maniera chiara che tipo di contraccezione può essere più indicato a seconda del caso, delle condizioni fisiche e delle esigenze. A volte queste decisioni si prendono in due e non è certo la stessa cosa quando è la donna che deve prenderle da sola.

    Altri metodi (come i preservativi maschili o femminili, i diaframmi, ecc), sono detti di barriera perché non solo permettono di impedire gravidanze attraverso delle barriere, ma alcuni di loro proteggono anche da malattie di trasmissione sessuale. Esistono poi metodi naturali, che sono i meno sicuri, metodi chimici (come la pillola) che possono avere effetti collaterali, e, infine, metodi drastici come la vasectomia, che pur non essendo irreversibili, sono comunque abbastanza invasivi e comportano i lori rischi, essendo basati sulla chirurgia.

    Qui di seguito elencheremo tutti i metodi più usuali, dai più naturali ai più drastici. Ovviamente ci limiteremo soltanto a descrivere le loro caratteristiche e i loro vantaggi e svantaggi generali, questa parte del programma deve essere considerata soltanto a titolo di guida e non come sostituto di una consulenza medica o come mezzo per decidere quale metodo adottare, poiché questa decisione è molto soggettiva e può variare enormemente a seconda delle esigenze, dell'età, del vissuto sessuale e delle caratteristiche fisiche del soggetto.

    Metodi di contraccezione naturali

    Questi metodi si conoscono fin dalla notte dei tempi. Vengono chiamati "naturali" perché permettono (almeno nelle intenzioni) di evitare la gravidanza senza alterare le condizioni naturali che la rendono possibile.

    Il coito interrotto

    Si tratta del metodo più ovvio e quindi anche del più vecchio. Consiste nel ritirare il pene prima dell'eiaculazione e di eiaculare quindi fuori dalla vagina. Questo metodo può funzionare a volte ma in generale comporta svariati svantaggi sia dal punto di vista fisico che da quello di vissuto sessuale, in quanto:

    • Non è sicuro: non solo perché l'uomo può sbagliare nel ritirare il pene al momento giusto, ma anche perché piccole quantità di sperma attivo sono secrete dalle ghiandole di Cowper durante l'eccitazione. Si tratta del liquido preseminale delle cosiddette "perdite" maschili. Questo fluido può contenere quantità di sperma che possono potenzialmente fecondare una donna, anche se a un tasso più ridotto. Inoltre questo metodo non conferisce una protezione adeguata contro le malattie di trasmissione sessuale.
    • Spesso è causa di insoddisfazione: sia per l'uomo che per la donna. Difatti l'uomo potrebbe ritirare il pene proprio nel momento in cui la donna sta avendo un orgasmo e questa è un'esperienza nefasta dal punto di vista del vissuto sessuale, molto negativa per la donna. L'uso abituale di questo metodo può essere una delle cause della frigidità femminile. Anche per l'uomo è emotivamente nefasto. Non solo perché il momento di maggior soddisfazione e la migliore occasione per liberare tutte le tensioni emotive e per scatenare il godimento sessuale è proprio durante l'eiaculazione, ma anche perché questo metodo richiede una disciplina, una concentrazione e una consapevolezza intensa nell'uomo proprio nel momento in cui questo tipo di controllo è lungi dall'essere desiderato e appropriato. Questo può creare sentimenti di frustrazione. È vero che esiste una tecnica che consente all'uomo di avere un orgasmo senza eiaculare, la tecnica appunto degli orgasmi multipli maschili, descritta in programmi come www.penesano.com, ma questa tecnica non impedisce che delle piccole quantità di sperma vengano comunque emesse e quindi, anche se è un'eccellente metodo di piacere, non costituisce un valido metodo di contraccezione.
    • Può avere conseguenze fisiche: difatti l'uomo tende a trattenere il flusso dello sperma, spesso senza preparazione fisica per questo genere di tecniche, il che può creare compensazioni muscolari che possono favorire l'infiammazione della prostata o della muscolatura perineale. A volte, a lungo andare, questa pratica può anche causare disfunzione erettile.

    Certo il metodo ha anche i suoi vantaggi, in quanto è gratuito, alla portata di tutti, è relativamente facile, ed è applicabile in qualsiasi momento. Ma in generale è un metodo poco raccomandato a causa del suo elevato tasso di insuccesso. In definitiva è sconsigliato e andrebbe usato soltanto in casi in cui non si può disporre di nessun altro rimedio.

    Il metodo del ritmo

    Si sa che una donna può essere fecondata in un giorno specifico che è di solito tra l'undicesimo e il diciassettesimo del ciclo. Il metodo dunque consiste nell'evitare il rapporto o l'eiaculazione nella vagina durante questi giorni di fertilità. Tuttavia questo metodo ha un tasso di fallimento del 14 per cento o giù di li. Per quale ragione? Semplicemente perché il ciclo mestruale non è regolare come un orologio svizzero. Il metodo potrebbe essere sicuro al 100% soltanto se tutti i cicli mestruali durassero esattamente 28 giorni e supponendo che la donna o la coppia sia estremamente scrupolosa nel mantenere il calcolo dei giorni fertili. Entrambe le cose sono piuttosto improbabili, soprattutto parlando della regolarità del ciclo. Inoltre c'è sempre un certo rischio anche nei giorni non fertili. La natura è capricciosa e non siamo macchine. Questo metodo può funzionare per anni oppure fare cilecca al primo colpo. È come una roulette russa. In genere è ragionevole ma non è per nulla garantito.

    Certo anche la misura della temperatura basale potrebbe essere di aiuto. Cioè la temperatura vaginale aumenta leggermente durante l'ovulazione. Misurando questa temperatura è possibile stabilire con una migliore approssimazione i giorni maggiormente fertili. Tuttavia questo metodo richiede un controllo ancora più scrupoloso e non è sempre facile interpretare i risultati. Inoltre, dopo la mestruazione e fino a quando la temperatura non aumenta, non esiste nessun mezzo di valutazione e non sempre l'aumento della temperatura è conseguenza della produzione dell'ovuolo, così come l'ovulazione non è sempre causa dell'aumento di temperatura.

    Come il metodo precedente, il metodo del ritmo è accessibile e ha zero costi, ma dovrebbe essere usato solo quando il rischio è relativamente ragionevole, per esempio nel caso di una coppia stabile che, pur non desiderando ancora dei figli non avrebbe problemi ad averne eventualmente. In situazioni in cui invece la possibilità di gravidanza rappresenta una preoccupazione maggiore, occorre invece scegliere decisamente un metodo più affidevole.

    Il metodo della doccia vaginale

    Questo metodo si basa sul fatto che l'acidità vaginale è ostile alla sopravvivenza degli spermatozoi. Quindi irrigare la vagina con acqua o con sostanze che incrementano questo grado di acidità dovrebbero impedire la fecondazione. Questo metodo è altamente inefficace, in quanto appena trenta secondi dopo l'eiaculazione lo sperma si trova già molto al di là del collo uterino e dei punti raggiungibili dall'irrigazione. L'efficacia di tale metodo è quindi basata su elementi puramente fortuiti, si tratta, una volta ancora, di una specie di roulette russa e non deve quindi essere presa in considerazione dal punto di vista scientifico e ancor meno pratico come mezzo di contraccezione.

    Durante l'allattamento non c'è pericolo?

    È diffusa la credenza che durante l'allattamento non esista ovulazione e che una donna non può dunque restare incinta. Anche se normalmente in questo periodo una donna non ha ciclo mestruale e ovulazione, è del tutto impossibile prevedere quando quest'ovulazione si stabilisce di nuovo. Ancora una volta, si gioca sulla fortuna, è come una specie di metodo del ritmo, ma molto più rischioso. Oltre tutto, il metodo presuppone che una donna abbia partorito da poco e non può dunque in nessun modo essere considerato generale.

    I metodi di contraccezione artificiali

    Per metodi artificiali o non naturali si intende tutti quei metodi dove, per evitare la gravidanza, vengono alterate o impedite in modo artificiale o chimico, le condizioni fisiologiche della fertilità. Questi metodi sono di gran lunga più sicuri rispetto ai metodi naturali, ma sono anche più costosi e possono richiedere la raccomandazione o l'intervento del medico. In questa categoria di metodi entrani i metodi di barriera, metodi chimici, ormonali, ginecologici o chirurgici. Li analizzeremo uno per uno.

    Metodi di barriera

    Il profilattico, preservativo o condom

    Si tratta senza dubbio del metodo di contraccezione più vecchio, accessibile e comune. Non richiede prescrizione o consulenza medica, ha un prezzo molto più contenuto rispetto agli altri metodi di barriera e soprattuto è il miglior metodo di contraccezione nei rapporti sessuali occasionali, dove, oltre al rischio della gravidanza esiste anche quello di contagio di malattie di trasmissione sessuale. I profilattici più comuni e usati da sempre sono quelli maschili ma esistono anche preservativi femminili, anche se sono più costosi e meno comuni.

    Malgrado tutte le sue positività, il profilattico ha anche i suoi punti negativi. Innanzitutto riduce la sensibilità in ambo i sessi, snaturando dunque il rapporto sessuale, inoltre può essere scomodo per l'uomo e irritante per la donna. Può disturbare, disconnettere o causare preoccupazione negli uomini che hanno ansia da prestazione o disfunzioni erettili e presenta lo svantaggio che l'uomo deve essere ben eccitato prima di indossarlo. Inoltre può cadere se è stato indossato male, oppure rompersi se presenta imperfezioni di fabbica (piuttosto rare), se è scaduto o se è usato male (che è il caso più comune). Malgrado questi effetti di fondo, i preservativi sono largamente diffusi e godono di un ottimo credito.

    Come abbiamo appena detto, molti degli inconvenienti del profilattico possono essere evitati se l'uso dello stesso è corretto. Non è vero che un profilattico possa rompersi facilmente o cadere nei casi di perdite parziali di erezioni. Quando cade è perché non è stato correttamente indossato. Questo deve essere srotolato completamente e coprire tutta l'estensione del pene. Molti uomini lo indossano soltanto parzialmente oppure hanno l'abitudine di stirare la pelle del prepuzio dopo averlo indossato e questo provoca un indossamento parziale anche dopo che il profilattico è stato messo correttamente.

    Se un profilattico si rompe, questo è sempre dovuto alla presenza di aria al suo interno una volta che è stato messo al pene. Bisogna fare bene attenzione a togliere completamente l'aria dal preservativo prima di indossarlo. Questo si ottiene afferrando la punta del serbatoio e facendo girare l'anello del preservativo, in parole povere arrotolando la parte sporgente prima di metterlo. Se il preservativo viene indossato senza che si producano bolle d'aria non c'è nessuna possibilità che si rompa, a meno che non sia scaduto o non abbia grossi difetti di fabbrica, cosa altamente improbabile. Inoltre dovrebbe essere cambiato ad ogni penetrazione, uno stesso preservativo non può essere usato più di una volta e deve essere sostituito dopo l'eiaculazione.

    In definitiva, il preservativo è un metodo con un alto tasso di sicurezza, posto che venga usato correttamente e che abbia un grado di qualità accettabile. Esistono preservativi con vari gradi di sensibilità, di sapori e persino di dimensioni.

    Spermicidi

    In generale gli spermicidi sono tutte quelle sostanze che, sotto varie spoglie, hanno l'azione di uccidere le cellule spermatozoiche impedendo così la concezione. Possono presentarsi sottoforma di creme, gel, nebulizzatori, schiume o supposte. Possono addirittura far parte delle sostanze lubrificanti dei preservativi. Spesso hanno anche degli eccipienti che impediscono l'entrata degli spermatozoi nel collo uterino. A dispetto di quanto sembra non costituiscono un metodo efficace di contraccezione e non proteggono affatto dalle malattie di trasmissione sessuale. Conferiscono un grado relativamente sicuro di protezione per quanto riguarda il rischio di gestazione, ma, per il momento non si è raggiunto, mediante questo metodo, un alto grado di sicurezza. Possono comunque essere usati in combinazione con il profilattico o con un altro metodo contraccettivo.

    Inoltre, quasi tutti gli spermicidi hanno un sapore medicinale, quindi possono interferire in molte esperessioni della sessualità, specialmente quelle orali. In alcune donne l'uso di spermicidi risulta irritante e ciò vale anche nel caso degli uomini.

    Comunque il metodo è in costante miglioramento, si spera dunque che in un futuro relativo si trasformi in uno dei metodi più usati, anche perché è un metodo semplice, che non richiede nessun tipo di controllo medico e che non presenta le scomodità del preservativo. Ancora più ideale sarebbe che mettessero in circolazione un prodotto che fosse al tempo stesso spermicida, germicida e "viruscida", cioè che impedisse il contagio di malattie di trasmissione sessuale. Ma questo è ancora fantascienza.

    Contraccettivi di barriera ginecologici

    Il diaframma

    Il diaframma è un dispositivo che si introduce nella vagina, ha forma semisferica ed è fatto di gomma fina, con un anello metallico flessibile e ricoperto dalla stessa gomma.

    Ha l'azione di impedire che gli spermatozoi raggiungano il collo uterino. Di solito si usa in congiunzione con creme spermicidi e rappresenta un mezzo più sicuro rispetto alle sole sostenze spermicide.

    Il metodo non richiede intervento del medico ed è relegato buon uso che se ne fa, perché non solo deve essere collocato correttamente e accompagnato dall'uso di spermicidi, ma deve essere applicato almeno due ore prima del coito e tolto almeno sette ore dopo (che corrisponde al periodo di efficienza delle sostanze spermicide). Se si applicano queste misure in modo disciplinato il metodo è abbastanza sicuro.

    Ma è in ogni caso scomodo, perché richiede una premeditazione dell'atto sessuale, non può essere usato all'ultimo momento, toglie la spontaneità di molti rapporti che spesso richiedono un minimo di fattore imprevisto. Inoltre alcune donne provano irritazione durante il coito e alcuni uomini trovano scomodo il contatto del pene con il diaframma. Può ridurre le sensazioni e richiede spermicida, quindi si applicano tutte le sensazioni sgradevoli descritte sopra. In più, la presenza di spermicida può produrre una lubrificazione innaturale con conseguente perdita di sensibilità.

    La spugna

    Questo dispositivo è del tutto simile al diaframma, ma è di dimensioni ridotte ed è più soffice, quindi è stato concepito con lo scopo di ridurre i fastidi associati al diaframma. Si usa in modo simile, ma, al contrario del diaframma, è usa e getta, non può essere usato più di una volta, proprio come il preservativo. Anch'esso deve essere usato in congiunzione con sostanze spermicidi.

    Come nel caso del diaframma, deve essere posto con anticipazione, può essere ritirato soltanto sette ore dopo l'ultimo rapporto e può restare nella vagina per un massimo di quarantotto ore, dopo di che deve essere ritirato in ogni caso ed eventualmente sostituito.

    Alcune coppie, malgrado i migliormenti rispetto al diaframma, hanno comunque provato fastidi lo stesso. Inoltre molte donne dicono che la spugna interferisce con la lubrificazione vaginale, forse per assorbimento.

    L'efficacia di questo metodo è in discussione, dal momento che non è risultato così promettente come sembrava. Sia l'uso che le possibili scomodità che ne derivano non lo mettono in posizione migliore rispetto al diaframma. È dunque bene aggiornarsi con un ginecologo prima di adottare tale metodo.

    Dispositivi di contraccezione intrauterini (spirali)

    La spirale è un metodo abbastanza comune (tanto che molte donne lo chiamano semplicemente "il contraccettivo"), ma, a differenza degli altri metodi, richiede l'intervento medico in quanto una parte di questa è posta dentro l'utero.

    Il suo principio di funzionamento è semplice: essendo posto dentro l'utero e sporgendo leggermente nelle estremità del collo uterino ed essendo in contatto con le mucose uterine, questo stimola la capacità di distruzione che hanno certe cellule di difesa dell'organismo (macrofagi), che impediscono l'entrata di corpi estranei (in questo caso gli spermatozoi).

    Il metodo ha un tasso di sicurezza abbastanza alto, non impedisce l'eccitazione e l'orgasmo e se il dispositivo è di buona qualità, non interferisce con l'attività sessuale. Però non è privo di inconvenienti: intanto può essere irritante per alcune donne, può aumentare le emorragie mestruali o aumentare la durata dei giorni di mestruazione, provocare dolore addominale, dolori e crampi dell'utero durante l'orgasmo ed è prono a infiammazioni. Non può essere usato da donne molto giovani come le ragazze in pieno sviluppo e non è raccomandato nei casi di vagine dal collo uterino piccolo o stretto. E richiede sempre l'intervento del medico, sia per metterlo che per toglierlo.

    Ad ogni modo si introduce con relativa facilità e non occorrono anestesie. Quello che sporge fuori dal collo uterino è in realtà un filo che generalmente non è avvertibile (anche se talvolta può essere irritante per l'uomo e creare lesioni al glande), e serve soltanto a controllare la corretta collocazione del dispositivo.

    Esistono vari tipi di dispositivi intrauterini, anche con diverse funzioni, alcuni meno irritanti di altri a seconda della donna. È dunque necessario che la paziente stabilisca con il medico il dispositivo più idoneo e che sia a conoscenza di tutti i possibili effetti ai quali può incorrere, ad esempio l'effetto normale dell'incremento dell'emorragia mestruale, ma esistono anche altri effetti. La prima cosa da fare è dunque stabilire se si è idonee a questo tipo di dispositivi e non è il caso di tutte le donne.

    Metodi di contraccezione chimici e ormonali

    La famosa pillola

    La pillola ha il più delle volte azioni ormonali che possono influire sulla risposta sessuale, specialmente parlando delle pillole di una volta, che contenevano dosi massicce di ormoni. Oggigiorno comunque questi farmaci sono migliorati di molto e questi effetti collaterali sul piacere sessuale sono molto meno frequenti di un tempo.

    Il principio su cui si basa la pillola è quello di inibire l'ovulazione in modo temporaneo e reversibile mediante alte dosi di ormoni femminili, quali gli estrogeni e il progesterone.

    Le pillole, per la loro stessa natura, interferiscono sul ciclo mestruale provocando talvolta l'amenorrea, cioè la mancanza di mestruazione alla fine del ciclo. Può inoltre causare stanchezza, depressione, mancanza di libido, nausea, mal di testa, aumento di peso, aumento di peli, dolore e aumento del volume dei seni, aumento della tensione arteriale e crampi alle gambe.

    Generalmente gli effetti secondari non hanno molta importanza e spariscono in due o tre mesi. In caso che continuassero bisognerebbe ricorrere al medico interrompendo eventualmente il trattamento. In ogni caso è necessario stabilire l'idoneità di questo metodo giacchè non è appropriato per tutte le donne. Più basse sono le dosi ormonali, minori sono i rischi di effetti secondari.

    La pillola, assieme al metodo chirurgico è il sistema di contraccezione più sicuro, ma non senza conseguenze, trattandosi di un farmaco a base di ormoni. Il suo uso dopo i 35 anni di età è sconsigliato in quanto il rischio di malattie tromboemboliche o di infarto del miocardio è moltiplicato per cinque, soprattuto se la paziente fuma. Dopo quest'età si consiglia dunque di usare preparati a bassa dose ormonale.

    Inoltre si è parlato di relazioni tra la pillole e vari tipi di cancro, dal momento che gli estrogeni hanno una certa influenza nei cancri di seno e di utero. Comunque non esiste nessuna prova scientifica del fatto che l'uso della pillola aumenti l'incidenza del cancro.

    In quanto alla fertilità, questa si recupera abbastanza rapidamente dopo l'interruzione dell'uso della pillola.

    In definitiva il metodo della pillola è sempre più sicuro e meno incline a effetti collaterali o malattie a lungo termine. A nostro avviso personale, il metodo è sconsigliato. Intanto perché il fatto che non si sia mai dimostrata una relazione con il cancro non vuol dire che questa non esista, per lo meno fintanto che non venga dimostrato l'assoluto contrario. Inoltre considerando gli effetti collaterali stimiamo che il metodo, malgrado la sua sicurezza costituisca un maltrattamento del proprio organismo. Certo questo è soltanto il frutto di un'opinione personale che non ha basi scientifiche. In ultima istanza il parere del medico e il vostro buon senso dovrebbero dire l'ultima parola.

    La micropillola

    È come la pillola ma non contiene estrogeni, soltanto gestageni. L'idoneità del suo uso è da stabilire con il medico.

    Metodi di contraccezione postcoitali

    Vengono usati come mezzi di emergenza dopo una violazione oppure dopo il fallimento di un metodo contraccettivo. Possono essere sia chimici (amministrazione locale di estrogeni), che di barriera (come l'inserzione di un dispositivo), metodo maggiormente poco raccomandato per la presenza di varie controindicazioni.

    Metodi di contraccezione chirurgici

    I metodi chirurgici sono di gran lunga i più sicuri in assoluto per quanto riguarda la contraccezione, anche se, come si può immaginare, hanno un prezzo da pagare perché ogni intervento chirurgico ha caratteristiche drastiche e può avere le sue complicazioni. Generalmente i metodi chirurgici sono consigliati alle persone che hanno già una lunga relazione, hanno avuto uno o vari figli e non desiderano averne più. Non ci sono invece ragioni sufficienti per usarli come semplice mezzo di contraccezione comodo e ineccepibile. Dunque se cercate un metodo contraccettivo temporaneo la via chirurgica non è affatto consigliata, a meno che non si è convinti che non si desidera affatto avere figli, in quanto il rischio di restare sterili è reale. Anche se nella vita si può sempre cambiare idea...

    Qui di seguito verranno descritti i vari metodi.

    La sterilizzazione tubarica

    Questo metodo chirurgico è reversibile, nel senso che, una volta fatto, se una donna desidera essere fertile un'altra volta può restaurare il suo stato originale. La sterilizzazione tubarica consiste nel legare o sezionare le trombe di Fallopio, in modo che la donna non possa rimanere incinta. Il metodo maggiormente impiegato per la sua sicurezza è l'elettrocoagulazione di un segmento delle trombe, seguita da una sezione.

    In un momento ulteriore, se la donna desidera essere fertile un'altra volta, può sottoporsi a una nuova operazione in cui le trombe vengono ricongiunte.

    Il metodo di per sè offre risultati del tutto sicuri per quanto riguarda la contraccezione, ma ha lo svantaggio di essere un metodo violento (tutte le chirurgie sono violente), non è troppo semplice da realizzare e richiede anestesia generale. Inoltre non è proprio a buon mercato e per ripristinare uno stato originale bisogna sottoporsi a un secondo intervento altrettanto caro.

    La vasectomia

    Ecco un altro metodo reversibile, ma questa volta si applica all'uomo. La vasectomia è un intervento che viene eseguito sui canali deferenti (vedi figura). Consiste nel recidere i vasi deferenti all'interno dello scroto e congiungerli, oppure nell'asportarne una parte. In questo modo si impedisce allo sperma di raggiungere gli altri organi come le vesciche seminali e la ghiandola prostatica. L'uomo sterilizzato è ancora capace di eiaculare, ma nel suo fluido non ci sono gli spermatozoi. Questi ultimi, non potendo uscire dai testicoli, vengono distrutti e assorbiti come tutti gli altri spermatozoi che non sono stati eiaculati. Il seme che fuoriesce da un uomo sterilizzato appare esattamente lo stesso di quello di un uomo fertile. La differenza si vede soltanto al microscopio. Se poi l'uomo si pente e desidera avere figli, può sempre sottoporsi a una nuova operazione, dove i vasi deferenti vengono ripristinati al loro stato originale.

    La vasectomia non ha alcun effetto sulla libido o sulla potenza in generale, ma resta sempre un intervento chirurgico e come tale è meglio evitarlo a meno che non si sia completamente sicuri di ciò che si vuole. Ma il futuro è incerto e quel che vogliamo oggi con sicurezza non sempre corrisponde a quel che vorremo domani. È un pò la stessa cosa della sterilizzazione tubarica, anche se chirurgicamente è più semplice, visto che non è neppure necessaria l'anestesia generale, come nel caso delle donne, ma soltanto quella locale.

    L'isterotomia

    Questa è l'operazione più drastica in assoluto e, anche se ha come effetto un'interruzione della fertilità, è bel lungi dall'essere considerata come un metodo di contraccezione. L'elenchiamo qui soltanto a fini di completezza in quanto l'operazione è applicata ad altri scopi ed ha come risultato una sterilità irreversibile. Si tratta infatti di estirpare completamente l'utero e le ovaie.

    Ovvio, l'operazione viene normalmente eseguita a donne mature che hanno problemi di utero o altro e che sono vicine alla menopausa o l'hanno già superata. E si esegue per ragioni strettamente mediche e mai a fine anticoncettivo.

    Va anche detto che tale intervento crea una specie di "menopausa chirurgica" che può avere gli stessi effetti sulla sessualità e sulla persona in generale della menopausa fisiologica. È dunque anche per questa ragione che non dovrebbe mai essere fatta a scopi contraccettivi, neppure alle donne che sono profondamente convinte che non avranno mai figli.

    Ad ogni modo, gli effetti di questa menopausa artificiale possono essere trattati in modo abbastanza efficace con estrogeni e progestina come terapia sostitutiva, come nel caso della menopausa naturale. Comunque, non tutte le donne possono presentare disturbi su aspetti della sessualità o sullo stato di salute in generale a seguito di un'isterotomia o di una menopausa, è pertanto oppurtuno discutere con il ginecologo l'eventualità di terapia sostitutiva.

    (1) I vasi deferenti hanno la funzione di trasportare gli spermatozoi dai testicoli dove vengono prodotti agli altri organi dell'apparato genitale. Direttamente collegati agli epididimi, passano attraverso lo scroto dove conducono gli spermatozoi alla vescica seminale e alla ghiandola prostatica, dove questi vengono mischiati con altri fluidi prodotti da questi organi formando lo sperma (o il seme). La lunghezza di ogni vaso deferente è approssimamente di 40-45 centimetri. {torna su}

    La differenziazione sessuale